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Bert Hellinger

 

 

 

OPERE

(oltre a quelle in calce )

tradotte da Silvia Miclavez:

Hellinger Bert, Amore a seconda vista. Una visione sistemica della coppia secondo le costellazioni familiari, Accademia Edizioni, 2006.

Hellinger Bert, Ordini dell'Amore. Un manuale per la riuscita delle relazioni, Edizioni Urra-Apogeo, 2003, Feltrinelli

Hellinger Bert e Ten Hoevel Gabriella, Riconoscere ciò che è. La forza rivelatrice delle costellazioni familiari, Edizioni Urra-Apogeo, 2000, Feltrinelli.

 

 

 

Il presente scritto è una traduzione e libera elaborazione di Silvia Miclavez del materiale trovato in internet sulle pagine del wikipedia tedesco, inglese e italiano nel dicembre del 2015 e poi pubblicato in occasione del 90° compleanno di Bert Hellinger sul wikipedia italiano, dal quale è poi stato rimosso dopo alcuni mesi.


Bert Hellinger
(nato il 16 dicembre 1925 a Leimen, Baviera, Germania come Anton Hellinger) è uno psicoterapeuta tedesco associato al metodo terapeutico delle Costellazioni Familiari e Sistemiche. Molti operatori professionisti in tutto il mondo, influenzati da Bert Hellinger, ma non necessariamente suoi seguaci, continuano ad applicare e ad adattare le sue originali comprensioni a un ampio spettro di utilizzazioni in campo personale, organizzativo e politico[1] .

Vita
Anton Hellinger è nato in Germania nel 1925 in una famiglia cattolica. Hellinger afferma che la particolare forma di fede (cattolica) dei suoi genitori ha immunizzato l’intera famiglia dal credere alle distorsioni del nazionalsocialismo[2]. A dieci anni lasciò la sua famiglia per entrare in un collegio monastico cattolico, diretto da un Ordine (Congregatio Missionarium de Mariannhill), dal quale in seguito venne ordinato sacerdote e che poi lo mandò come missionario in Sudafrica.
L’organizzazione locale della Gioventù Hitleriana cercò invano di reclutare l’adolescente Bert Hellinger. Per questo motivo, egli venne classificato “sospetto di essere un nemico del popolo”. [3] Nel 1942 Hellinger venne arruolato nel regolare esercito tedesco. Combatté sul fronte occidentale. Nel 1945 venne catturato e imprigionato in un campo di prigionieri di guerra degli alleati in Belgio. Dopo essere scappato dal campo di prigionieri di guerra, Hellinger trovò un modo per tornare in Germania. Entrò nell’ordine religioso, prendendo il nome religioso Suitbert, da cui deriva il nome Bert. Studiò Filosofia e Teologia all’Università di Würzburg preparandosi a ricevere gli ordini come sacerdote (1952). Poco dopo venne inviato in Sudafrica dove ebbe l’incarico di essere un missionario degli Zulù. Là continuò i suoi studi all’Università di Pietermaritzburg e all’Università del Sudafrica dove conseguì un B.A. e un diploma universitario per l’Educazione, che l’abilitò a insegnare nelle Scuole Superiori[3] .
Hellinger visse in Sudafrica per 16 anni. Durante questi anni fu parroco, insegnante e alla fine direttore di una grande scuola per studenti africani. Fu anche l’amministratore responsabile dell’intero distretto diocesano con 150 scuole. Imparò a parlare fluentemente la lingua Zulù, partecipò ai loro rituali, e ottenne un particolare apprezzamento per la loro distinta visione del mondo[4]. La sua partecipazione ad una serie di formazioni ecumeniche interraziali, condotta dal clero Anglicano in Sudafrica all’inizio degli anni 1960, preparò il terreno per la sua decisione di lasciare il sacerdozio cattolico. I formatori lavoravano con un orientamento fenomenologico. Erano interessati a riconoscere, dalla presente molteplicità, ciò che è essenziale, senza intenzione, senza paura, senza preconcetti, facendo affidamento puramente su ciò che appare [5]. Era profondamente impressionato dal modo in cui i loro metodi mostravano come, tramite il rispetto reciproco, fosse possibile che gli opposti si riconciliassero.
Il suo interesse nella fenomenologia segnò l’inizio di un percorso che lo portò, tra l’altro, allo scioglimento dei suoi voti al sacerdozio (1971). Hellinger racconta il profondo impatto che ebbe su di lui la domanda posta da uno dei formatori all’interno di un gruppo: “Cos’è più importante per te, i tuoi ideali o le persone? Quale dei due sacrificheresti per l’altro?” Questo per lui non è stato solo un enigma filosofico. Egli era molto consapevole di come il regime nazista avesse sacrificato gli esseri umani mettendoli al servizio di un ideale. Egli affermò: “In un certo senso, questa domanda cambiò la mia vita. Da allora tutto il mio lavoro è stato caratterizzato da un fondamentale orientamento sulle persone [2].”
Dopo il ritorno dal Sudafrica e dopo aver lasciato il sacerdozio, Hellinger sposò Herta, che divenne la sua prima moglie, e conseguì una formazione psicoanalitica (1968-1972), iniziata a Vienna nel Wiener Arbeitskreis für Tiefenpsychologie (Circolo Viennese per la Psicologia del Profondo) e terminata a Monaco nella Münchner Arbeitsgemeinschaft für Psychoanalyse (Associazione per la Psicoanalisi di Monaco), della quale divenne membro professionista praticante [6]. Poi andò negli Stati Uniti, dove conseguì, tra l’altro, varie abilitazioni: in Terapia Primaria da Arthur Janov, in Terapia Provocativa da Frank Farrely e in Ipnoterapia da Jeff Zeig, Stephen Lankton e Stephen Gilligan.
Per Hellinger furono particolarmente significativi: la Dinamica di Gruppo, il lavoro terapeutico di Leslie B. Kadis e Ruth McClendon degli Stati Uniti [7], la Terpia Familiare di Salvador Minuchin (nato nel 1923), Jay Haley (“il triangolo perverso”) e Iván Böszörményi-Nagy(1920-2007) [8], l’Analisi Transazionale dei copioni di Eric Berne (1910-1970) e gli approcci orientati alla soluzione dell’ipnoterapeuta Milton H. Erickson (1901-1980).
Avvicinandosi alla settantina, egli non aveva né documentato il suo approccio e le sue comprensioni, né aveva formato degli allievi per portare avanti il suo metodo. Egli diede il consenso allo psichiatra tedesco Gunthard Weber di registrare i suoi seminari e di pubblicare una serie di trascritti. Weber pubblicò il libro con la sua casa editrice, con il titolo Zweierlei Glück (Due tipi di fortuna). Il primo libro di Hellinger stesso fu Ordnungen der Liebe (Ordini dell’amore), al quale sono seguiti molti altri, scritti anche con altri autori e tradotti in molte lingue.

Il metodo
Nelle Costellazioni Familiari classiche secondo Bert Hellinger, chi mette in scena sceglie dal cerchio dei presenti alcuni rappresentanti per i membri famigliari (possibilmente uomini per uomini e donne per donne) e li dispone nello spazio in un modo che corrisponda alla realtà soggettiva del cliente. Con ciò si dovrebbe avere la possibilità di percepire l’intreccio di relazioni soggettivamente vissuto dal cliente all’interno del suo sistema (così messo in scena) e di riconoscere gli “irretimenti” (costellazioni di relazioni disfunzionali) [9]. Questa rappresentazione porterebbe così alla luce qualcosa “di nascosto”, che si dice si possa manifestare oltre ogni manipolazione e senza essere consapevolmente a conoscenza dei retroscena. Si dice che in queste Costellazioni si possa ripetutamente osservare come i rappresentanti siano in grado di dare informazioni abbastanza precise sullo stato delle persone che rappresentano [10]. Secondo Bert Hellinger, le Rappresentazioni delle Costellazioni Familiari all’inizio erano soltanto un metodo per vedere che tipo di rapporti si fossero instaurati in una famiglia e cosa fosse efficace in questo contesto. Non c’era altro scopo. Il focus principale del metodo non era tanto rivolto al cliente che costella, quanto piuttosto alle relazioni tra i membri del suo sistema. Per le soluzioni era considerata decisiva la differenziazione tra le varie categorie di coscienze che agiscono nei sistemi [11] [12].
Per Hellinger la Rappresentazione delle Costellazioni non era di per sé un metodo terapeutico, bensì uno strumento che può essere utile in molti ambiti. Nel frattempo Hellinger afferma che il suo lavoro è un “aiuto a vivere”, perché aiuta le persone turbate a cambiare il loro approccio e a migliorare con ciò la propria vita. Dagli anni ’90 i procedimenti sviluppati da Hellinger per la Rappresentazione delle Costellazioni Familiari sono stati applicati anche ad altri sistemi (gruppi di lavoro e organizzazioni) e in genere sono chiamate Costellazioni Sistemiche. Le rappresentazioni in contesto aziendale sono chiamate Costellazioni Organizzative ( o Manageriali o Aziendali). Per di più, all’interno delle Costellazioni Sistemiche si possono mettere in scena anche concetti astratti, come per esempio “la malattia”, “l’impedimento” (tramite persone che li rappresentano). Ora Bert Hellinger porta avanti con la sua seconda moglie Maria Sophie Hellinger una cosiddetta “Hellinger LebenSchule” [13].

Il concetto di base di Hellinger
Hellinger postula che i bisogni sistemici fondamentali dell’essere umano riguardano questi tre ambiti: compensazione [14] [15], ordine [16] e legame (appartenenza) [17]. A sua detta, l’unico merito decisivo che gli si può attribuire nel lavoro con le Costellazioni, è quello di aver riconosciuto quanto fosse essenziale per le persone l’ambito dell’appartenenza – che cioè nessun membro del sistema debba essere escluso dall’appartenenza (al sistema). Egli afferma che per la salvaguardia dei tre bisogni sistemici di base c’è da un lato la coscienza individuale, dall’altro la coscienza sistemica collettiva del rispettivo sistema l’individuo per es. ha la sensazione di avere “la coscienza a posto” se rispetta i valori di un determinato sistema/”la coscienza sporca” se li viola) [18]. A livello spirituale Hellinger parla di una terza forma di coscienza: la coscienza della “grande anima”. Solo a questo terzo livello Hellinger non distingue più vittime da aggressori [18].

Controversia
Il metodo hellingheriano, fino a poco tempo fa, aveva già solo in Germania, circa 2000 praticanti, ma è molto controverso nei settori professionali specialistici e nel vasto pubblico. Il concetto hellingheriano di ordine della famiglia oggi viene generalmente considerato tradizionale[19] e patriarcale[20]. Hellinger è criticato soprattutto per quel che riguarda l’ambito dell’ordine gerarchico[21]. Tuttavia il concetto di un ordine gerarchico non si trova solo presso Hellinger, poiché già molto prima di lui faceva normalmente parte della Terapia Familiare [22] (vedi parentificazione) [23].
A Hellinger si rimprovera di violare molte regole del lavoro psicoterapeutico quando lavora apertamente con le Costellazioni di fronte a molta gente, di abbandonare poi a se stessi i clienti e di non aiutarli poi a elaborare in modo adeguato le loro impressioni e quelle che spesso sono poi anche delle forti tensioni emotive [24]. Lo psicoterapeuta Michael Utsch fa la seguente distinzione: “Nell’ambito della consulenza e della terapia le cose stanno diversamente. Qui ci sono alcuni professionisti del settore, che usano la costellazione hellingheriana includendola nel loro trattamento professionale. (…) Come aiuto diagnostico la Costellazione Familiare, in mani competenti, può essere utile, ma può diventare pericolosa se viene usata per interpretare rigorosamente la realtà [25].” Molti costellatori oggi annunciano ancora di offrire “Costellazioni secondo Hellinger”, senza aver studiato né aver imparato da Hellinger, cosa che da Colin Goldner è anche stato giustamente criticato[26].

Adolf Hitler
In Germania, nel 2002, iniziò, soprattutto con un articolo dello Spiegel (di Beate Lakotta)[27], una presentazione tendenziosa di Hellinger e del suo lavoro, messa in atto da vari media [28] [29] [30] [31] [32][33][34][35][36][37][38].
Un passo spesso citato, tratto dal testo del libro Gottesgedanken (del 2004) e riferito ad Adolf Hitler, non toglie certo forza a questa idea: “Se ti rispetto, rispetto anche me. Se ti aborrisco, aborrisco anche me. Posso allora amarti? Devo forse amarti, perché altrimenti non posso neanche amare me? [39]” Perfino l’allora Presidente della Systemische Gesellschaft, Arist von Schlippe, scrisse una lettera aperta in cui biasimava Hellinger per questo [39](cosa che da molti media e autori sia tedeschi sia stranieri è stata adottata come argomento contro Hellinger) [40]. In una seconda lettera aperta Arist von Schlippe mise però bene in chiaro: “Per me Bert non è un nazista e nemmeno un fascista e non considero il suo pensiero precursore di una visione neonazista del mondo”, e che la sua critica era dovuta alla sua “responsabilità sistemica” [41].
Nel 2005 lo psichiatra ebreo Haim Dasberg (che aveva scritto la premessa alla pubblicazione di Hellinger sul corso tenuto in Israele Rachel weint um ihre Kinder – “Rachele piange per i suoi figli”) prese una posizione distinta nei confronti delle affermazioni di Hellinger riguardo a Hitler e a quelli che di volta in volta lo ascoltano o lo leggono, in questi termini: “Se Bert Hellinger trasmettesse insieme ad altri iniziati la sua comprensione, così come gli è venuta in un dialogo interiore con Hitler, ad un’autorità spirituale più alta, per esempio al Papa nel Vaticano, presentandola come una sua comprensione interiore, il Papa, se è un buon Papa, dirà: 'Questa è una grande comprensione, ma per comunicarla al mondo aspettiamo ancora dieci generazioni. Ora stiamo ancora parlando un altro linguaggio '[42].”

Incesto
La posizione di Hellinger riguardo all’incesto, che l’aggressore non venga punito, viene considerata discutibile dalla comunità terapeutica. Ecco una citazione, tratta da uno dei suoi libri più recenti, che la riassume:
“Ora riguardo all’incesto. Sei ti trovi di fronte ad un caso d’incesto, una dinamica molto comune è che la moglie si rifiuta al marito - si rifiuta di avere dei rapporti sessuali con lui. Quindi, per una sorta di compensazione, una figlia prende il suo posto. Questo è un movimento inconscio, di cui non si è consapevoli. Ma vedete, in caso d’incesto ci sono due aggressori, uno nel retroscena e uno evidente. Non può essere risolto se non viene incluso l’aggressore nascosto. Questo porta alla luce frasi molto strane. La figlia può dire alla madre: “Lo faccio per te” e può dire al padre: “Lo faccio per la mamma.” Qual è l’effetto di queste frasi? L’incesto non può continuare. Se vuoi fermarlo, questo è il miglior modo, senza accuse.
Se porti in tribunale un aggressore, la vittima espierà quello che viene fatto all’aggressore.”
Hellinger continua raccontando la storia di una vittima d’incesto che divenne suicida perché l’aggressore era stato punito [43].

Altre posizioni controverse di Hellinger
· Una vittima del cancro al seno potrebbe segretamente voler morire per un’inconscia “guerra con la madre”.
· L’omosessualità potrebbe instaurarsi perché un ragazzo assume inconsciamente i sentimenti di una zia o gran zia morta, se non ci sono discendenti femminili nella linea generazionale del sistema famigliare.
· Stupro e incesto creano un legame; l’aggressore deve ricevere il dovuto rispetto prima che la vittima possa legarsi a qualcun altro [2] [44] [45] .

Nel luglio del 2004, la Systemische Gesellschaft (SG-Associazione Sistemica), nella sua Potsdamer-Erklärung (Dichiarazione di Potsdam) giudicò il lavoro di Hellinger in gran parte negativamente[46]. Gunthard Weber, come dichiarò lui stesso, non firmò questa Dichiarazione di Potsdam, poiché il riconoscimento dei meriti di Hellinger per il lavoro con le Costellazioni in essa [46] non era sufficiente [47]. Nel frattempo molti costellatori, terapeuti e consulenti si sono più o meno espressamente distanziati da Hellinger, pur continuando il lavoro con le Costellazioni Familiari e Sistemiche con varie integrazioni e correzioni, tra questi: la Deutsche Gesellschaft fuer Systemische Therapie und Familientherapie (DGSF – la principale associazione tedesca per il lavoro con le Costellazioni) [48] e Gunthard Weber stesso, che nel tempo è riuscito ad appianare le discrepanze tra l’approccio sistemico-costruttivista della SG e quello sistemico-fenomenologico della DGSF , contribuendo anche al riconoscimento del lavoro con le Costellazioni da parte di una commissione scientifica dell’Università di Heidelberg [49][50].

Bibliografia (parziale)
• Bert Hellinger, Gabriella Ten Hövel , Riconoscere ciò che è – La forza rivelatrice delle costellazioni familiari, Ed. Urra-Apogeo 2000 (trad. di Silvia Miclavez di Anerkennen, was ist, Kösel 1996).
• Bert Hellinger, Ordini dell’amore. Un manuale per la riuscita delle relazioni, Edizioni Urra-Apogeo 2003 I ed., ora Feltrinelli (trad. da Silvia Miclavez da Ordnungen der Liebe, Edizione Carl-Auer-Systeme 1993 I edizione): è una raccolta di trascrizioni di alcuni suoi seminari, con alcune sue riflessioni introduttive sull’atteggiamento fenomenologico e un’intervista in appendice di Norbert Linz, in cui Hellinger spiega come è giunto alla sua particolare psicoterapia sistemica con le Costellazioni.
• Bert Hellinger, Hunter Beaumont , Gunthard Weber , I due volti dell’amore – Come far funzionare l’amore nelle relazioni, Crisalide Edizioni 2002 (questa è la rielaborazione del libro di Weber Gunthard, Zweierlei Glueck. Die Systemiche Psycotherapie Bert Hellingers, Carl-Auer-Systeme Verlag, Heidelberg, I edizione 1993, 332 pp., riordinato e tradotto in inglese da Hunter Beaumont, diventando Love’s Hidden Symmetry – What Makes Love Work in Relationships, Phoenix, AZ, Zeig, Tucker, 1998, 330 pp.).
• Bert Hellinger, L'amore dello spirito ,Tecniche Nuove, 2010.
• Bert Hellinger, Ciò che agisce, Accademia Edizioni, 2008.
• Bert Hellinger, Felicità condivisa nelle costellazioni familiari, Tecniche Nuove, 2008
• Bert Hellinger, Nella quiete e nella gratitudine. In armonia con la vita, Accademia Edizioni, 2007
• Bert Hellinger, Gli ordini dell'aiuto. Aiutare gli altri e migliorare se stessi, Tecniche Nuove, 2007
• Bert Hellinger, Storie d'amore tra uomo e donna, genitori e figli, noi e il mondo, Tecniche Nuove, 2007
• Bert Hellinger, Amore a seconda vista. Una visione sistemica della coppia secondo le costellazioni familiari, Accademia Edizioni, 2006
• Bert Hellinger, Il grande conflitto. La psicologia della distruttività e le strade per la riconciliazione, Apogeo, 2006
• Bert Hellinger, Ten Hövel Gabriele, Il lungo cammino. Intervista con il padre delle Costellazioni Familiari,Tecniche Nuove, 2006
• Bert Hellinger, Costellazioni familiari. Aneddoti e brevi racconti, Tecniche Nuove, 2005
• Svagito Liebermeister, Le radici dell'amore. Costellazioni familiari: i legami che vincolano e il cammino verso la libertà, Apogeo, 2007
• Wilfried Nelles, Costellazioni familiari, Apogeo, 2004
• Raffaele Cavaliere, Iniziazione alle costellazioni familiari, Edizioni Mediterranee, 2013

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Note
1 ^ Internationaler Kongress für Systemaufstellungen 25.–28.Mai2007 Köln . Maritim Hotel (PDF), de-philipp.de.
2 ^ a b c Hellinger, B., Weber, G., & Beaumont, H., Love's hidden symmetry: What makes love work in relationships., Phoenix, Zeig, Tucker & Theisen., 1998, p. 224.
3 ^ a b Cohen, D. B., "Family Constellations": An innovative systemic phenomenological group process from Germany. The Family Journal: Counseling and Therapy for Couples and Families, 2006, p. 226-233.
4 ^ Hellinger, B., Love's own truths: Bonding and balancing in close relationships, Phoenix, Zeig, Tucker & Theisen, 2001.
5 ^ Hellinger, B., Farewell: Family constellations with descendants of victims and perpetrators (C. Beaumont, Trans.)., Heidelberg, Carl-Auer-Systeme Verlag, 2003.
6 ^ Münchner Arbeitsgemeinschaft für Psychoanalyse, Bestätigung zur Vorlage bei der kassenärztlichen Vereinigung (PDF). (PDF), open-mind.at.
7 ^ Bert Hellinger, Gabriele Ten Hovel, Il lungo cammino, Tecniche Nuove, 2006, p. 73.
8 ^ Oliver König, Geben und Nehmen. Soziologische Anmerkungen zu einem psychotherapeutischen Konzept (PDF). (PDF), systemagazin.de.
9 ^ Marco de Carvalho, Jörgen Klußmann, Konfliktbearbeitung in Afghanistan. Die Systemische Konflikttransformation im praktischen Einsatz bei einem Großgruppenkonflikt (PDF), pag. 35. (PDF), library.fes.de, 2010.
10 ^ Marco de Carvalho, Jörgen Klußmann, Konfliktbearbeitung in Afghanistan. Die Systemische Konflikttransformation im praktischen Einsatz bei einem Großgruppenkonflikt (PDF), pag. 35 seg. (PDF), library.fes.de, 2010.
11 ^ Hellinger, Familienstellen und Gewissen, pag. 8, in Praxis der Systemaufstellung, Rivista, 2/2001. «Il lavoro con le Costellazioni Familiari fa di nuovo valere gli ordini della coscienza collettiva, pur senza abbandonare le conquiste della coscienza personale. Anzi, le connette a un livello più alto, che permette al singolo di oltrepassare i confini del proprio gruppo e di trovare il proprio posto all’interno di un insieme più grande, che riesce a sollevare le differenze tra le singole persone e i singoli gruppi, tanto da permetter loro di superare ciò che li separa, senza dover sacrificare ciò ch’è proprio. In questo senso il lavoro con le Costellazioni Familiari è soprattutto un servizio di riconciliazione».
12 ^ Marco de Carvalho, Jörgen Klußmann, Konfliktbearbeitung in Afghanistan. Die Systemische Konflikttransformation im praktischen Einsatz bei einem Großgruppenkonflikt (PDF), pag. 42 (PDF), library.fes.de, 2010. «La pressione della coscienza sporca offre alle persone o al gruppo la possibilità di correggersi. Alcuni analisti sistemici parlano di due livelli di coscienza: la coscienza individuale, che veglia sul mantenimento dei legami vicini, per cui è più chiaramente percepibile come coscienza sporca o pulita, e la cosceinza collettiva, percepita in modo meno consapevole, che veglia sull’insieme del collettivo, curando a un livello più alto che ci sia una compensazione. Il livello più alto cura che le forze agiscano segretamente, senza che noi ne siamo consapevoli. Con gli approcci sistemici possono essere rese evidenti e messe al servizio della riconciliazione.».
13 ^ Pagina web di Hellinger, hellinger.com.
14 ^ Albert Lenz, Interventionen bei Kindern psychisch kranker Eltern: Grundlagen, Diagnostik und therapeutische Maßnahmen, Göttingen, 2008, p. 29. «Boszormenagy-Nagy considera la parentificazione come uno scompenso del reciproco dare e prendere, nel qual caso sono preponderanti le funzioni emotive rispetto a quelle esecutive.».
15 ^ Hellinger, Ordini fondamentali della vita, www2.hellinger.com. «L’ordine di dare e prendere ci viene preposto dalla coscienza. Essa è al servizio del dare e prendere e con ciò dello scambio nelle nostre relazioni. Non appena prendiamo o riceviamo qualcosa da qualcuno, ci sentiamo in obbligo a dargli qualcosa a nostra volta, e cioè qualcosa di equivalente. Il che significa: ci sentiamo in debito con lui finché non gli torniamo qualcosa di adeguato, azzerando così il debito. Poi possiamo sentirci di nuovo liberi e innocenti nei suoi confronti. Questa coscienza non ci lascia in pace finché non abbiamo compensato. Tutti i movimenti della coscienza vengono da noi percepiti come colpa (debito) e innocenza, non importa in quale ambito».
16 ^ Marco de Carvalho, Jörgen Klußmann, Konfliktbearbeitung in Afghanistan. Die Systemische Konflikttransformation im praktischen Einsatz bei einem Großgruppenkonflikt (PDF), pag. 43 segg. (PDF), library.fes.de.
17 ^ 20), Einfach systemisch. Systemische Grundlagen und Methoden für Ihre pädagogische Arbeit., 2007, p. 104 segg.
18 ^ a b Klaus Grochowiak, Ordnungen der Macht (PDF), pag. 17 segg. (per aprire il file selezionare: "scarica file collegato" col tasto dx del mouse) (PDF), cnlpa.de.
19 ^ Colin Goldner, Rottenführer der Psychoszene:, kulturkritik.net. «Il motivo dell’enorme accoglimento di Hellinger risiede nell’orientamento ultrareazionario (compatibile con lo Zeitgeist attuale) del sistema di credenze inerente al suo approccio: tornando indietro, allo stato precedente a quel che si era conquistato il movimento femminile, allo stato precedente al ’68, alle conquiste borghesi del XIX e XVIII secolo, all’Umanesimo e all’Illuminismo – tornando ai valori del mondo del Vecchio Testamento ai tempi di Mosé, dove le gerarchie patriarcali famigliari e tribali ancora godevano di un valore indiscusso.».
20 ^ Colin Goldner, Sigrid Vonwinckel, Hellinger – eine Backlash-Episode. Kritik aus feministischer Sicht. In: Der Wille zum Schicksal, p. 178 segg..
21 ^ Eva Madelung, Die Stellung der systembezogenen Psychotherapie Bert Hellingers im Spektrum der Kurztherapien (doc; 61,5 kB), pag. 4 segg. (DOC), eva-madelung.de.
22 ^ Viktoria Joelle Jost, Systemische Aufstellungsarbeit: Überwindung symbiotischer Verstrickungen, Hamburg, 2012, p. 19. «Soprattutto i sostenitori della Terapia Familiare Strutturale (tra cui Minuchin) sono dell’idea che l’ordine gerarchico tra genitori e figli …”».
23 ^ Manfred Cierpka, Handbuch der Familiendiagnostik., Heidelberg, 1996, p. 387 seg.
24 ^ Werner Haas, Familienstellen nach Hellinger - ein destruktiver Kult? -Skeptiker, gwup.org, 1/2008.
25 ^ Michael Utsch, Die Hellinger-Szene driftet auseinander: Streit um Methode und Ausbildung, ezw-berlin.de.
26 ^ Colin Goldner, Esoterischer Firlefanz. Die Szene der Hellingerianer, in: Der Wille zum Schicksal. Die Heilslehre des Bert Hellinger, p. 66 segg..
27 ^ Beate Lakotta, Danke, lieber Papi, in Nella rivista Der Spiegel, 7/2002.
28 ^ Siegfried Rosner, Systemaufstellung als Aktionsforschung. Grundlagen, Anwendungsfelder, Perspektiven. Band 1., München und Mering, 2007, p. 153.
29 ^ Viktoria Joelle Jost, Systemische Aufstellungsarbeit: Überwindung symbiotischer Verstrickungen, Hamburg, 2012, p. 23.
30 ^ Wilfried Nelles, Die Meinungsmacher. Zum ZEIT-DOSSIER über Bert Hellinger und das Familien-Stellen (PDF), pag. 1 segg. (PDF), wilfried-nelles.de.
31 ^ Gabriele Ten Hövel, nella premessa di: Il lungo cammino, Tecniche Nuove, 2006, p. 13.
32 ^ Zeit Online, Familie: Da sitzt das kalte Herz. Cfr. TAZ, 29 giugno 2004: Das Psycho-Hauptquartier, zeit.de, 21 agosto 2003.
33 ^ FAZ, Heike Dierbach: „Die Seelen-Pfuscher“. Nachrichten vom wissenden Feld, faz.net, 8 gennaio 2010.
34 ^ TAZ, Das Psycho-Hauptquartier, taz.de, 29 giugno 2004.
35 ^ Süddeutsche Zeitung, Familienaufstellung nach Hellinger: Wenn Ahnen krank machen., sueddeutsche.de, 8 maggio 2010.
36 ^ Süddeutsche Zeitung, Psycho-Guru: Seelenheilung im Minutentakt., sueddeutsche.de, 19 maggio 2010.
37 ^ Zeit Online, Depression mit Engeln (Seite 2: Der Ratsuchende traut sich keine eigenen Entscheidungen mehr zu), zeit.de, 21 giugno 2011.
38 ^ Spiegel Online, Umstrittene Familienaufstellung: Psychokurs im Schnelldurchlauf., spiegel.de, 20 ottobre 2014.
39 ^ a b Arist von Schlippe, Offener Brief von Arist von Schlippe an Bert Hellinger (PDF), pag. 1 (PDF), wiwl.de, 2 maggio 2004. «Il popolo ebreo troverà la pace con se stesso, con i suoi vicini arabi e con il mondo, quando anche l’ultimo ebreo avrà recitato la preghiera per i defunti anche per Hitler.” (da: Mit der Seele gehen, 2001, pag. 50 – ma lì la frase è esattamente questa: “Questo insegnante (chassidico) una sera disse che il popolo ebreo troverà la pace con se stesso, con i suoi vicini arabi e con il mondo, quando anche l’ultimo ebreo avrà recitato la preghiera per i morti anche per Hitler. Questa è grandezza.”). Fu Bertold Ulsamer (uno degli editori di questa pubblicazione) a far notare (criticamente) ad Arist von Schlippe questa deviazione dal testo originario – cfr. Offener Brief von Dr. Bertold Ulsamer an Dr. Arist von Schlippe».
40 ^ Koert van der Felde, Therapeut Hellinger blijft flirten met Hitler, trouw.nl.
41 ^ Arist von Schlippe, ...und deshalb bist du ein Elch!“ Ein offener Brief und seine Folgen (versione breve; PDF; 168 kB), pag. 1 (PDF), open-mind.at, novembre 2004. «La mia vera e propria critica proviene dalla mia resposabilità come presidente dell’Associazione Sistemica, dalla consapevolezza che il concetto ‘sistemico’ e ‘pensiero sistemico’ è riferito ad una determinata tradizione che non può essere annacquata a piacere, senza perdere la propria espressività.” A pag. 9 si trova anche pubblicata la presa di posizione di una terapeuta ebrea: “Noi tutti abbiamo sempre esperito e sentito da parte di Bert Hellinger una profonda connessione con il destino del popolo ebreo. Egli ha chiaramente definito gli aggressori ‘assassini’ e Hitler ‘l’aggressore dietro agli aggressori’. Non c’è mai stato il minimo dubbio nei confronti della sua posizione e la fiducia che centinaia di ebrei, sia in Israele come anche fuori di Israele, gli hanno dato lo dimostra. È forse una delle forme più brutali e più ciniche di antisemitismo schernire questa fiducia, facendo credere che Bert Hellinger sia solo un ammiratore di Hitler, come se gli ebrei che hanno lavorato con Bert non si fossero accorti, o non siano in grado di accorgersi, di essersi messi nelle mani di uno che disprezza gli ebrei. La campagna istigata contro Bert Hellinger ci ha lasciati per lungo tempo senza parole, pensavamo che stare in silenzio e non reagire fosse la risposta adeguata all’oltraggioso insudiciamento del lavoro di Bert.” (Dr. Yasmin Guy, psicologa clinica e psicoterapeuta, Israele)».
42 ^ Haim Dasberg in: Praxis der Systemaufstellung 2/2005, Intervista di Haim Dasberg in: Praxis der Systemaufstellung 2/2005 (PDF), pag. 20. (PDF), sprachraummeyer.ch, 2/2005.
43 ^ Bert Hellinger, G. Weber, H. Beaumont, In: Love's hidden symmetry: what makes love working relationships. Pag. 124, books.google.com.
44 ^ Hellinger, Bonding and Balancing in Close Relationships, pp. 406-417.
45 ^ Bert Hellinger,Ten Hövel, Riconoscere ciò che è, Feltrinelli, 2004 I edizione, pp. 123-125.
46 ^ a b La Dichiarazione di Potsdam dell’Associazione Sistemica, luglio 2004; come pubblicazione online: Pressemitteilung der Systemischen Gesellschaft vom 1. Juli 2007., idw-online.de. «All’interno della Dichiarazione di Potsdam, ci fu questo breve riconoscimento di Hellinger: “Il merito di Hellinger rimane quello di aver concentrato il lavoro con le rappresentazioni. Soprattutto per quel che riguarda la soluzione di dinamiche da irretimento, ha sviluppato nuovi porcedimenti innovativi.”».
47 ^ Gunthard Weber, Zur Kritik an Bert Hellinger. Ein nachträglicher, kurzer Ausflug, in: Aufstellungsarbeit revisited. ...nach Hellinger?, Heidelberg, 2005, p. 140 seg.. «Non ho firmato la Dichiarazione di Potsdam soprattutto perché in questa dichiarazione non vedo in alcun modo sufficientemente riconosciuti né i meriti di Bert Hellinger, e cioè le innumerevoli, preziose, innovative comprensioni e focalizzazioni di ampia portata in molti campi, né la pienezza dei procedimenti da lui sviluppati».
48 ^ Deutsche Gesellschaft für Systemische Therapie und Familientherapie: Stellungnahme der DGSF zum Thema Familienaufstellungen, dgsf.org.
49 ^ UniversitaetsKlinikum Heidelberg, Forschungsprojekt Systemaufstellungen, db.klinikum.uni-heidelberg.de.
50 ^ UniversitaetsKlinikum Heidelberg - Prof. Dr. Jochen Schweitzer, Dr. Annette Bornhäuser, Dr. Christina Hunger, Dr. Dipl. Psych. Jan Weinhold, Wie wirksam sind Systemaufstellungen? Bericht über ein laufendes Forschungsprojekt (PDF), db.klinikum.uni-heidelberg.de.

 

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